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Il negativo andamento congiunturale degli ultimi anni e le connesse restrizioni creditizie cui sono sottoposte le aziende hanno evidenziato la necessità di dedicare maggiore attenzione alla gestione del capitale circolante, per il suo ruolo cruciale nella definizione dell'equilibrio finanziario/patrimoniale e per i connessi effetti sul risultato economico e sul livello dei rischi assunti. Il Working Capital, con la dinamicità delle grandezze in movimento, è l'area principale nella quale poter attuare politiche attive di gestione tese a contenere il fabbisogno finanziario in un periodo relativamente breve. Muovendo dagli strumenti di analisi e dai fattori che determinano il livello effettivo del capitale circolante, questo lavoro adotta un approccio interdisciplinare per supportare le continue previsioni e il monitoraggio del suo andamento, al fine di rilevare per tempo eventuali criticità all'interno dei cicli operativi che lo caratterizzano e di adottare gli interventi gestionali finalizzati a tenere sotto controllo il Working Capital, applicando la logica e gli strumenti adottati per la valutazione di ogni altro investimento. In particolare, considerato che il contesto di riferimento ha accentuato le mutue relazioni tra credito commerciale e disponibilità/costo del credito bancario, si focalizza l'attenzione sulla valutazione ex-ante, tramite simulazioni, dei probabili effetti di differenti politiche commerciali sul piano finanziario ed economico.